Il 3 ottobre 1990, undici mesi dopo la caduta del Muro di Berlino, la Germania tornava a essere una nazione unita.
Al primo anniversario della riunificazione Reiner Kunze, scrittore, traduttore e dissidente dalla DDR, dedicò la poesia “Die Mauer – Zum 3. Oktober 1990”, ora contenuta nell’antologia 100 poesie dalla DDR (Isbn Edizioni 2010; primaedizione tedesca 100 Gedichte aus der DDR, Wagenbach 2009).
Die mauer Zum 3. oktober 1990
Als wir sie schleiften, ahnten wir nicht
wie hoch sie ist
in uns
Wir hatten uns gewöhnt
an ihren horizont
Und an die windstille
In ihrem schatten warfen
alle keinen schatten
Nun stehen wir entblösst
jeder entschuldigung
(Reiner Kunze, 1991)
Il muro Al 3 ottobre 1990
Quando l’abbiamo abbattuto non immaginavamo
quanto sia alto
dentro di noi
Lei è Swetlana Geier, la più grande traduttrice di letteratura russa in tedesco, e a 85 anni ha appena terminato l’opera della sua vita: una nuova traduzione dei grandi romanzi di Dostoevskij, i ‘cinque elefanti’.
La donna con i cinque elefanti
Una figura carismatica e leggendaria, nella cui esistenza si riflettono le ombre del Novecento. Swetlana perde il padre a seguito delle purghe staliniane e la migliore amica nel massacro di Babi Yar. Nella Kiev occupata lavora come interprete per i tedeschi, poi viene internata con la madre in un campo di lavoro e nel 1943 è costretta ad abbandonare la sua Ucraina per non farvi più ritorno. Si stabilisce in Germania, dove finita la guerra studia germanistica e linguistica comparata. Nel 1957 inizia a tradurre in tedesco i grandi autori russi e a insegnare in diverse università. Oggi è a capo di una famiglia molto numerosa, nonna e bisnonna di tanti nipoti.
Il suo lavoro è caratterizzato da un rapporto intenso, fisico con il linguaggio e da un rispetto assoluto per gli scrittori che traduce. Pretende che la traduzione colga lo spirito dell’opera e l’essenza dell’autore e allo stesso tempo è consapevole di quanto ogni traduzione sia imperfetta e legata al proprio tempo. Dice: “Le traduzioni sono mortali, ogni epoca merita le proprie”.
"Die Frau mit den 5 Elefanten" (2009)
A 85 anni, insieme al regista Vadim Jendreyko, Swetlana Geier ritorna nei luoghi della sua infanzia in Ucraina, per la prima volta dopo la guerra. Nel film-documentario “Die Frau mit den 5 Elefanten” (Svizzera/Germania, 2009) la storia della sua vita e la sua attività letteraria si intrecciano e si indaga il mistero di questa donna straordinaria e instancabile: è il racconto di una grande sofferenza, di aiuti segreti e opportunità insperate ma anche del mestiere di tradurre e di un amore per il linguaggio e la letteratura capace di eclissare ogni altro sentimento.
Uscito in Germania all’inizio di quest’anno, già vincitore di premi in vari festival, “Die Frau mit den 5 Elefanten” sarà proiettato al Festivaletteratura 2010 di Mantova il 10 e 11 settembre, nell’ambito della rassegna ‘Pagine Nascoste’.