La piccola casa editrice Media Vaca di Valencia – che “dal 1998 si dedica a inventare libri molto illustrati per lettori di tutte le età” – ha riproposto quest’anno in una nuova edizione Alfabeto sobre la literatura infantil (1999) con testi di Bernardo Atxaga e illustrazioni di Alejandra Hidalgo.
Pubblicato nella collana “Libri per bambini”, si tratta in realtà di un’opera rivolta a chi i libri per bambini li crea, a scrittori, genitori e maestri e di una riflessione personale dello scrittore vasco sulla letteratura per l’infanzia:
“Quando parliamo di letteratura infantile, l’accento dovrebbe cadere sul primo termine dell’espressione, sull’aspetto strettamente letterario. Se invece cominciamo a separare gli ambiti, dando maggior peso all’aggettivo infantile che a tutto il resto e considerando la scrittura per bambini come qualcosa di totalmente specifico, allora le cose si complicano. Vediamo un po’: quale sarebbe il meccanismo mentale di un ipotetico scrittore che volesse scrivere specificamente per i bambini?” (Bernardo Atxaga)
La letteratura per l’infanzia è un fiume e Atxaga ne segue il corso dalla A alla Z, in barca o camminando sulle due sponde; si tuffa in acqua per rinfrescarsi o si mette tutto elegante per fare un giro su un cigno meccanico. E ci guida in un viaggio immaginario attraverso gli elementi centrali del discorso sulla letteratura per l’infanzia, citando autori e opere, introducendo fantasia, geografia, culture e parole.
“Il navigante si chiama Bernardo Atxaga e il suo compito è navigare placidamente lungo il fiume della letteratura per bambini e ragazzi. […] Il viaggio di Atxaga – non ci è dato sapere se in barca, canoa o zattera alla Tom Sawyer – inizia dalle prime lettere dell’alfabeto per terminare, un po’ di corsa, alla Z. Appena partito, alla A lo aspetta immancabile Alice, seduta accanto a sua sorella sulla riva del fiume. La B lo porta a Bagdad e al mondo delle novelle de Le Mille e una notte. La traversata e le riflessioni di Atxaga sono interrotte più volte da un misterioso interlocutore che lo incalza con domande e osservazioni da diversi punti della riva. La fantasia, le correnti pedagogiche, l’umorismo, le favole o la poesia nei libri per bambini sono oggetto di commenti, inframmezzati dagli «incontri» con Pinocchio e Collodi, la Duchessa di Dogson, Michael Ende, i fratelli Grimm, Dickens, Jaimito, Lear, Kafka o ancora l’affascinante Sherazade. Alla fine, giunto alla Z, il navigante si imbatte nella bambina Zazie del romanzo di Raymond Queneau. Fine del viaggio” (Jorge Riobóo e Mª Cruz Delgado, rivista Lazarillo nº 2, Madrid 2000)
Il viaggio di Atxaga è accompagnato dalle 24 illustrazioni di Alejandra Hidalgo, che si è divertita a trasformare la G dei Grimm in un naso doppio o la F di favola in una mucca divorata per metà.
A conclusione del libro una breve autobiografia in cui Bernardo Atxaga racconta ai lettori come si è avviato alla professione di scrittore.
[Fonte: Media Vaca: El Alfabeto, renavegado, 9 ottobre 2010. Traduzioni mie]